La posizione artistica di Mimmo Scuderi è possibilista, nel senso che crede alla logica del possibile appellandosi alle infinite declinazioni dell’immaginazione e nel farlo manifesta la sua predisposizione umana all’ascolto e alla comprensione delle “cose” del mondo. Perché immaginare è vivere.
Troviamo allora nei confini di una forma quadrata dell’opera dal titolo “L’imprevisto” la vocazione della materia utilizzata da Scuderi a lievitare dalla dimensione piana del supporto ad una conquistata tridimensionalità della scena raccontata, occupando lo spazio dell’osservatore mediante un rapporto di variabile complicità con la luce. In essa, ancora, convergono tutti gli elementi costituenti la grammatica dell’artista: l’amore raccontato per la scrittura sviluppata lungo fili metallici che diventano, in un’inedita declinazione espressiva, metafora e luogo di un flusso vagante di energia.
I “fili”, nel contempo, diventano, nel loro farsi, trecce di una materia entropicamente controllata in cui la non piena occupazione dello spazio secondo modelli e architetture antropiche, determinate in strutture scheletriche variate nel gioco tra pieni e vuoti ed alternate in contrappunti musicali, conferisce leggerezza alle sue sculture, offrendo loro la possibilità di scollarsi dalle basi che le tengono ferme per incidere lo spazio circostante.
Queste “ragnatele di materia” disegnano i corpi dei personaggi che Scuderi vuol far parlare o esibire in modo a volte ironico ed arguto, altre secondo dinamiche poetiche, testimonianza di una vita straordinariamente “normale”.
E’ l’uomo vinto e ubriaco dai fumi di “Whisky” che distante dal suo presente vaga senza meta con la mente; sono il lui e lei di “Entanglement” che seduti sulla sedia della propria esistenza stringono legami che accomunano per sempre i loro destini. E’ ancora, ma non solo, lo sguardo della protagonista di “Donna al balcone”, che stanca da un usato mestiere domestico si concede un attimo di tregua, un’evasione dal suo mondo per incrociare il vissuto di sconosciuti che davanti al suo balcone transitano, come comparse assoldate per distrarla dalla routine della vita quotidiana.
Antonio Vitale